Perché la controversia è un’arma potente ma a doppio taglio…

15 marzo 2023

Perché la controversia è un’arma potente ma a doppio taglio…

La controversia è spesso vista come un nemico dalle aziende. 

Tuttavia, quando gestita con intelligenza e lungimiranza, può essere un elemento potente per fare pubbliche relazioni e generare interesse mediatico sui propri prodotti e servizi.

La controversia consiste nell'uso strategico di situazioni di conflitto o di disaccordo per attirare l'attenzione. 

Un effetto positivo: l'aumento della notorietà del brand

In pratica, l'obiettivo è quello di creare una sorta di polemica che coinvolga i media e i consumatori, con l'obiettivo di generare un “effetto virale” attorno al brand e aumentare la visibilità e la notorietà.

Può avere diverse forme: può riguardare il prodotto stesso, le modalità di produzione, le dichiarazioni dell'azienda o dei suoi rappresentanti, o addirittura le opinioni dei clienti o dei concorrenti. 

L'obiettivo non è quello di creare un conflitto reale o di offendere le persone, ma piuttosto di suscitare un interesse e una discussione intorno al brand e ai suoi prodotti. 

Ad esempio, un'azienda che produce scarpe ecologiche potrebbe suscitare l'interesse dei media se decidesse di creare una linea di scarpe con materiali innovativi e insoliti, come alghe marine o fibre di banane. 

Questa iniziativa potrebbe suscitare reazioni positive o negative, ma in entrambi i casi catalizzerebbe una maggiore attenzione e aumenterebbe la visibilità.

Se utilizzata con cura e in modo appropriato, la controversia può essere un'ottima strategia per attirare l'attenzione dei media e del pubblico.

L'arma della controversia, istruzioni per l'uso

Naturalmente, proprio per il suo effetto polarizzante, il suo utilizzo richiede abilità e attenzione. 

È importante evitare di cadere in trappole mediatiche, come alimentare polemiche sterili o rilasciare dichiarazioni provocatorie solo per attirare l'attenzione. 

Se gestita male potrebbe dare origine a una “pubblicità negativa” che si ritorce contro di te e la tua azienda.

Il caso Pepsi Cola

Un esempio lampante di controversia usata male è la campagna di Pepsi realizzata con Kendall Jenner.

Nel 2017, Pepsi lanciò una pubblicità in cui Kendall Jenner, una celebrità social, viene vista che dà una lattina di Pepsi a un agente di polizia durante una manifestazione. 

La pubblicità è stata criticata per aver sfruttato la causa del movimento Black Lives Matter per promuovere una bevanda, e la reazione negativa è stata tale che Pepsi è stata costretta a ritirare il video e a scusarsi pubblicamente.

La controversia quindi, se gestita in modo efficace, può attirare l'attenzione dei media e generare pubblicità gratuita per l'azienda. 

Ma se gestita male, può causare danni alla reputazione dell'azienda e attirare le furie dei consumatori. 

Per questo motivo, è importante affidarsi a chi fa solo questo mestiere da anni.

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Francesca Caon